BILANCIO. MAURO: “IN COMUNE NON SI FA CONTROLLO DI GESTIONE”. GIUDICI: “LA MANOVRA NON VALORIZZA LA FAMIGLIA”
Un “bilancio comunale tutto da bocciare”, quello che si sta per approvare in Consiglio. “Nei tempi, nella modalità e nei contenuti”, parola di Gennaro Mauro (Pdl).
Quello che ci vorrebbe per Rimini è “una seria politica di revisione della spesa per ottimizzare i costi, riducendo gli sprechi e utilizzando le risorse umane in modo adeguato”. Fatto che secondo Mauro a Rimini non è possibile perché dice “alle mie richieste ai vari uffici, dalle risposte evasive e dalle mancate risposte ho appurato che l’amministrazione solo a “chiacchiere” fa un controllo di gestione sull’operato dei vari uffici comunali, magari basandosi su opinioni dei dirigenti molto soggettive. Vorrei essere tanto smentito, e chiedo perché non mi fanno vedere le carte? Semplice perché non le hanno. Gli strumenti contabili in possesso dei dirigenti e funzionari del comune non consentono di monitorare in corso d’anno i flussi di costi e ricavi, e quindi nessuno è consapevole delle dinamiche di spese di ciascun servizio o centro di costo. Avevo chiesto che mi venissero fornita una distinta analitica della tipologia delle spese sostenute nell’anno 2011, e le spese anno 2012 che prevedono di sostenere per ciascun centro di costo e singolo servizio reso, e vengo informato che non esiste una contabilità per singola struttura e che la rilevazione tramite report del controllo di gestione viene fatta a consuntivo. Questo significa per i meno esperti, che ad esempio per le strutture sportive i cui ricavi sono solo il 12 per cento dei costi, per ciascuna struttura non conoscendo i costi non sono in grado di ottimizzarli e non sono in grado di chiedere ai fruitori, in genere associazioni sportive un grado di copertura dei costi maggiore. Ciò vale per i teatri, cinema, sale comunali date in affitto e come tutti gli altri servizi”.
Altra questione quella posta dal consigliere Giudici secondo cui quello riminese è un bilancio che non valorizza la famiglia. “Nel momento di crisi attuale – dice Eraldo Giudici (Pdl) – il sindaco Gnassi e la sua giunta avrebbero potuto tentare vie innovative per rilanciare la nostra economia. Avremmo preferito un approccio che valorizzasse quella risorsa sociale che é la famiglia”. Per la famiglia “é mancata un'iniziativa significativa del vicesindaco Gloria Lisi e, mentre si continua a prediligere ogni possibile forma di assistenzialismo, mancano interventi che riconoscano la famiglia come soggetto competente e attivo”.
La via a senso unico, quella dell’aver privilegiato la leva fiscale, ha distratto gli amministratori e, dice Giudici, “si è perso di vista anche il tema della valorizzazione delle proprie risorse patrimoniali che, per mezzo di una gestione più efficiente, anche con la costituzione di un soggetto che abbia come "core business" la gestione e la valorizzazione dei cespiti dall’ente a valore di mercato, avrebbe conseguito la riduzione dell’indebitamento bancario e degli affitti”.
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